Quando si avvicina il momento di scegliere una vacanza studio all’estero, ogni genitore ha in mente la stessa domanda:
“Farà bene a mio/a figlio/a?”

È del tutto normale avere dubbi, soprattutto quando si tratta della prima volta che i ragazzi partono da soli o affrontano un’esperienza lontano da casa, in un contesto internazionale. Ogni mamma e papà sente il peso di una decisione importante: affidare il proprio figlio a qualcuno che non conosce, in un Paese che non è il suo, per vivere qualcosa che fino a ieri sembrava forse prematuro.

Le domande che affiorano sono tante, e spesso cariche di emozioni:

“Si sentirà solo?”
“Capirà cosa gli dicono?”
“Sarà all’altezza?”
“E se succede qualcosa?”

Sono paure naturali, che nascono dal desiderio di proteggere i propri figli. Ma allo stesso tempo, sono anche un segnale prezioso: dimostrano quanto teniamo al loro benessere e alla loro crescita.

È importante sapere, però, che proprio queste esperienze sono quelle che fanno la differenza. Partire significa imparare a cavarsela, a fidarsi degli altri, a gestire piccole sfide quotidiane. Significa scoprire risorse interiori che nemmeno loro sapevano di avere. E farlo in un ambiente protetto, organizzato, con figure di riferimento costanti, trasforma ogni timore in un passo verso l’autonomia.

Noi conosciamo bene queste emozioni. Per questo mettiamo al centro la sicurezza, la qualità dell’accoglienza, l’assistenza costante, ma anche l’importanza di creare per ogni ragazzo un’esperienza che sia formativa, serena e felice. Perché sì, è possibile – e doveroso – superare queste paure, quando sappiamo che stanno preparando il terreno per una crescita reale e duratura.

Per aiutarti in questo percorso di scelta, abbiamo raccolto le 15 domande più frequenti che ci vengono rivolte ogni giorno dalle famiglie. Se anche tu stai valutando una vacanza studio per tuo figlio, qui troverai risposte sincere, pratiche e rassicuranti, pensate proprio per accompagnarti in questa decisione importante.

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1. Qual è l’età giusta per partire?

Molti genitori si chiedono se il proprio figlio sia “pronto” per una vacanza studio. La verità è che non esiste un’età perfetta, ma esistono proposte pensate per ogni fase della crescita. Dai Summer Camp in Italia per bambini dagli 8 anni, ai programmi in Inghilterra per ragazzi dai 12 in su, fino agli stage linguistici per studenti delle superiori: ogni percorso è calibrato per età, livello linguistico e maturità.

2. E se non parla bene inglese?

Non è un problema, è proprio per questo che parte! I nostri programmi non sono pensati per chi è già fluente, ma per chi vuole migliorare, a qualsiasi livello. Tutti i ragazzi sono supportati, sia durante le lezioni che nella vita quotidiana, e spesso tornano più sicuri, più sciolti e più motivati.

3. Chi si prende cura dei ragazzi durante la vacanza studio?

La nostra organizzazione è strutturata per garantire assistenza continua. I gruppi partono con un capogruppo italiano, che resta con loro dall’aeroporto fino al rientro. In loco, i ragazzi sono seguiti da staff locali qualificati, coordinatori, activity leaders e responsabili di struttura. E per ogni emergenza, c’è sempre un numero attivo 24/7.

4. Com’è organizzata la giornata tipo?

Ogni giornata è strutturata con equilibrio: al mattino ci sono le lezioni d’inglese, nel pomeriggio attività sportive o ricreative, la sera giochi di gruppo o momenti sociali. Tutto è pensato per coinvolgere, divertire e far usare la lingua in modo naturale. Non c’è tempo per annoiarsi (né per sentire troppa nostalgia!).

5. Dove alloggerà mio figlio?

Dipende dal programma. Offriamo sia soluzioni in college internazionali, con camere condivise e tutti i servizi in loco, sia sistemazioni in famiglia selezionata, per un’immersione ancora più profonda nella cultura locale. In entrambi i casi, le strutture sono controllate, accoglienti e sicure.

6. Sarà in stanza con amici? Può scegliere?

Sì, se parte con un amico dello stesso sesso ed età, è possibile chiedere di condividere la stanza o la famiglia ospitante. Se parte da solo, pensiamo noi a creare gli abbinamenti migliori, tenendo conto dell’età e delle affinità.

7. Qual è la destinazione più sicura?

Tutte le nostre destinazioni sono scelte con criteri rigorosi: sicurezza, presenza di strutture sanitarie, qualità dell’accoglienza, livello delle scuole. Dall’Inghilterra alla Spagna, dall’Irlanda a Malta, lavoriamo solo con partner affidabili e testati nel tempo.

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Il college di Cirencester d’estate si trasforma diventando un paradiso per i ragazzi

8. Migliorerà davvero il suo inglese?

Sì, e non solo nelle competenze linguistiche. Dopo una vacanza studio, i ragazzi parlano con più naturalezza, capiscono di più, scrivono meglio, ma soprattutto… si rendono conto che l’inglese serve nella vita vera. È questa consapevolezza che fa davvero la differenza.

9. Cosa succede se si ammala o ha un problema?

Tutti i nostri studenti sono coperti da assicurazione medico-bagaglio e accompagnati in caso di bisogno. I genitori sono sempre informati e aggiornati. Per ogni evenienza, è attivo un servizio di emergenza 24 ore su 24, sia in Italia che all’estero.

10. Come funziona il viaggio?

Il gruppo parte insieme, accompagnato dal capogruppo. Prima della partenza si tiene un incontro online con famiglie e studenti per spiegare tutti i dettagli. Gestiamo direttamente anche le pratiche aeroportuali, le autorizzazioni per i minori e, se serve, la procedura per il volo come “minore non accompagnato”.

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11. Cosa è incluso nella quota? Ci sono spese extra?

Le nostre quote sono trasparenti e all inclusive: volo A/R, assicurazioni, lezioni, attività, escursioni, sistemazione, pasti e assistenza. Le uniche spese aggiuntive possono essere il pocket money personale, piccoli extra o eventuali certificazioni richieste. Ma tutto è spiegato in anticipo.

12. Serve per il curriculum? Darà valore a livello scolastico?

Assolutamente sì. Alla fine del corso viene rilasciato un attestato di partecipazione e, in alcuni programmi, anche una certificazione linguistica ufficiale (Trinity, IELTS…). Inoltre, è un’esperienza che può essere riconosciuta come PCTO per gli studenti delle superiori.

13. Potremo sentirli ogni giorno?

Sì, ma con equilibrio. I ragazzi hanno i loro telefoni (se non diversamente indicato) e possono contattare la famiglia nei momenti liberi. Il capogruppo crea spesso un gruppo WhatsApp con i genitori per aggiornamenti quotidiani, ma incoraggiamo anche un po’ di autonomia. Vivere il momento è parte della crescita.

14. E se si sente solo o ha nostalgia?

Fa parte dell’esperienza. Ma non saranno mai soli. Gli staff sono formati per accogliere e rassicurare, i compagni diventano rapidamente amici, e ogni momento della giornata è pensato per creare coesione e spirito di gruppo. E poi, alla fine… la nostalgia per casa è spesso sostituita da quella per il camp!

15. Meglio una vacanza studio o uno stage linguistico?

Dipende dall’età e dagli obiettivi. Le vacanze studio sono perfette per i ragazzi tra gli 11 e i 17 anni che vogliono imparare l’inglese divertendosi in gruppo. Gli stage linguistici, invece, sono ideali per le scuole che viaggiano con un progetto formativo, spesso legato all’indirizzo scolastico. In entrambi i casi, l’esperienza è straordinaria.

Una vacanza studio è molto più di un viaggio

Dietro ogni domanda c’è una preoccupazione, un pensiero d’amore, una voglia di fare la scelta migliore per il proprio figlio. È naturale. E proprio per questo siamo al fianco delle famiglie in ogni fase: prima della partenza, durante il soggiorno e al ritorno.

Perché una vacanza studio non è solo inglese. È crescita, è autonomia, è scoperta del mondo e di sé. E sapere che qualcuno se ne prende cura, con passione e competenza, fa la differenza.