Il Ponte di Brooklyn è molto più di un collegamento tra Manhattan e Brooklyn: è un simbolo di determinazione, ingegno e progresso.

Questo capolavoro dell’ingegneria, inaugurato nel 1883, è stato il primo ponte sospeso in acciaio della storia e ha rappresentato una sfida tecnologica e umana senza precedenti. Dietro la sua costruzione si cela una storia straordinaria, fatta di sacrifici, intuizioni geniali e incredibili colpi di scena.

L’idea rivoluzionaria di John Augustus Roebling

Tutto ebbe inizio grazie a John Augustus Roebling, un ingegnere tedesco naturalizzato americano, esperto nella costruzione di ponti sospesi. All’epoca, il fiume East River rappresentava un grande ostacolo per i pendolari di Brooklyn e Manhattan, che si affidavano a traghetti spesso inaffidabili. Roebling immaginò un ponte sospeso imponente, in grado di resistere a venti fortissimi, al traffico intenso e persino ai terremoti.

L’idea era ambiziosa, ma il progetto venne approvato nel 1869. Purtroppo, lo stesso anno, Roebling subì un grave incidente mentre effettuava un sopralluogo: il piede gli venne schiacciato da un traghetto e, a causa della mancanza di cure adeguate, sviluppò un’infezione mortale che lo portò alla morte poche settimane dopo.

Il sogno del Ponte di Brooklyn sembrava destinato a svanire, ma a raccogliere il testimone fu il figlio di Roebling, Washington Roebling, anch’egli ingegnere.

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Sacrificio e dedizione: la lotta di Washington Roebling

Washington Roebling prese in mano il progetto e si dedicò con anima e corpo alla costruzione del ponte. Tuttavia, durante i lavori sui cassoni pneumatici (le enormi camere subacquee usate per le fondamenta), sviluppò una grave forma di malattia da decompressione, nota anche come “il male dei cassoni”, che lo lasciò paralizzato e costretto a letto.

A questo punto, sembrava che il destino del ponte fosse segnato. Eppure, la determinazione della famiglia Roebling si rivelò più forte delle avversità.

Emily Roebling: la donna che portò a termine il progetto

Qui entra in scena una delle protagoniste più straordinarie della storia del Ponte di Brooklyn: Emily Warren Roebling, moglie di Washington. Senza alcuna formazione ingegneristica, Emily si immerse nello studio di matematica, fisica, ingegneria e costruzioni per poter gestire il progetto al posto del marito. Divenne l’unico tramite tra Washington e il cantiere, supervisionando i lavori e interagendo con ingegneri, operai e politici.

Per oltre dieci anni, Emily Roebling guidò la costruzione del ponte, dimostrando una straordinaria competenza e forza di volontà. Il Ponte di Brooklyn non sarebbe mai stato completato senza di lei.

L’inaugurazione e il “test degli elefanti”

Il 24 maggio 1883, dopo 14 anni di lavori, il Ponte di Brooklyn venne finalmente inaugurato con una cerimonia grandiosa. Il primo a percorrerlo fu il presidente Chester A. Arthur, accompagnato da Emily Roebling. La folla esultava, ma molti cittadini temevano che il ponte non fosse abbastanza solido.

Per dissipare ogni dubbio, pochi giorni dopo l’inaugurazione, venne organizzato un test clamoroso: P.T. Barnum, celebre imprenditore circense, attraversò il ponte con 21 elefanti, dimostrando in modo spettacolare la resistenza della struttura.

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Curiosità e record del Ponte di Brooklyn

Oltre alla sua storia incredibile, il Ponte di Brooklyn è ricco di curiosità e record affascinanti:

  • Un tempo era il ponte sospeso più lungo del mondo: con i suoi 486 metri di campata centrale, rimase il più lungo fino al 1903.
  • I cavi sono più resistenti del necessario: Roebling progettò il ponte con cavi d’acciaio in grado di reggere un peso cinque volte superiore a quello previsto.
  • Nasconde una cantina segreta: negli enormi pilastri in pietra di Manhattan, fu scoperta una cantina segreta usata come deposito di vini pregiati.
  • Le luci elettriche vennero installate solo nel 1911: inizialmente il ponte era illuminato con lampade a gas.
  • È stato teatro di film e spettacoli iconici: da C’era una volta in America a Io sono leggenda, il ponte è stato protagonista di numerose pellicole.

La “Gomma del Ponte”: Il Chewing Gum Italiano che Ha Fatto Storia

Negli anni del boom economico, il chewing gum divenne un vero e proprio simbolo di modernità e libertà, ispirato dalle abitudini americane che arrivavano in Italia grazie al cinema e ai soldati statunitensi. Fu proprio in questo contesto che la Perfetti, storica azienda dolciaria fondata nel 1946 a Lainate, lanciò una delle gomme da masticare più iconiche del panorama italiano: la “Gomma del Ponte”.

Questo chewing gum, amato da intere generazioni, si distingueva per il suo gusto fresco e duraturo, la consistenza elastica e soprattutto per il suo inconfondibile incarto, che raffigurava il celebre Ponte di Brooklyn.

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Il nome e l’immagine del Ponte di Brooklyn non furono scelti a caso. Negli anni ’50 e ’60, l’America rappresentava il sogno, il progresso, la modernità, e il ponte era un simbolo perfetto di connessione tra due mondi.

Per i giovani italiani di quegli anni, masticare la “Gomma del Ponte” significava in qualche modo avvicinarsi a quell’ideale americano di libertà e dinamismo. Inoltre, il Ponte di Brooklyn era un’icona architettonica che evocava resistenza e longevità, qualità che la Perfetti voleva associare al suo chewing gum.

Un simbolo eterno di resistenza e progresso

Oggi, il Ponte di Brooklyn non è solo un’importante infrastruttura, ma anche un simbolo di determinazione, innovazione e parità di genere, grazie alla straordinaria figura di Emily Roebling.

Passeggiare sul suo percorso pedonale regala una vista mozzafiato su New York e ci ricorda che, dietro ogni grande opera, c’è sempre una storia di coraggio e perseveranza.

La prossima volta che vedrai il Ponte di Brooklyn, pensa alla famiglia Roebling e al loro incredibile viaggio: un ponte tra due sponde, ma anche tra passato e futuro.