Anno all’estero è un’avventura che cambia la vita, e il Canada è una delle destinazioni preferite dai ragazzi italiani per vivere un anno scolastico all’estero.

Per capire meglio come questa esperienza possa trasformare la vita di uno studente, abbiamo intervistato tre ragazzi appena tornati dal Canada: Marta (16 anni, di Milano), Luca (17 anni, di Roma) e Giulia (15 anni, di Firenze). Con entusiasmo e un pizzico di nostalgia, ci hanno raccontato la loro esperienza come exchange students.

Studiare all’estero

Marta: “Non ero mai stata così sicura di me stessa come adesso”
Marta è tornata con un sorriso smagliante e un accento inglese decisamente più sicuro. Quando le chiediamo cosa l’abbia spinta a partire per un anno all’estero, risponde senza esitazioni:
“Volevo uscire dalla mia comfort zone. Amavo l’inglese, ma non mi sentivo mai abbastanza brava. Ora posso dire che è stata la decisione migliore della mia vita.”

Vivere con una famiglia canadese

Marta è stata accolta da una famiglia ospitante a Vancouver, una città che definisce “meravigliosa”.
“La mia host family mi ha fatto sentire subito a casa. Mi hanno coinvolta in tutto: dalle escursioni nei parchi naturali alle serate davanti al camino. Parlare inglese con loro ogni giorno mi ha permesso di migliorare tantissimo, senza nemmeno rendermene conto.”

Un sistema scolastico diverso

Marta ha trovato la scuola canadese completamente diversa da quella italiana:
“La cosa che mi ha colpito di più è il rapporto con i professori. Lì sono molto più informali, ti trattano come un adulto e vogliono davvero che tu capisca le cose, non solo che impari a memoria.”
Ha scelto corsi come fotografia e psicologia, materie che in Italia non avrebbe mai avuto la possibilità di studiare:
“Questa libertà mi ha aiutata a scoprire nuove passioni e a capire cosa voglio fare in futuro.”

study in Canada

Luca: “Il Canada mi ha insegnato a vedere il mondo in modo diverso
Luca è un ragazzo sportivo, e non sorprende che abbia scelto il Canada, un paese famoso per il suo amore per lo sport. È stato ospitato in una piccola città dell’Alberta, circondata da montagne e paesaggi mozzafiato.
“Quando ho deciso di partire, pensavo solo a migliorare il mio inglese. Ma il Canada mi ha dato molto di più: mi ha insegnato a vedere il mondo in modo diverso.”

Lo sport come chiave per integrarsi

Appena arrivato, Luca ha deciso di unirsi alla squadra di hockey della scuola:
“Non avevo mai giocato a hockey su ghiaccio, ma volevo fare amicizia e integrarmi. È stata la decisione migliore. Ho trovato un gruppo di amici incredibili e, anche se all’inizio ero terribile, alla fine dell’anno ero migliorato tantissimo!”

Le attività scolastiche e il tempo libero

Luca ci racconta che il sistema scolastico canadese dà molta importanza alle attività extracurriculari:
“Dopo scuola c’erano sempre tantissime attività: dal volontariato al club di scienze. Ho partecipato a un progetto di riforestazione, ed è stata un’esperienza fantastica.”


Nel tempo libero, Luca ha esplorato la natura canadese con la sua host family:
“Abbiamo fatto trekking nei parchi nazionali e visto animali come alci e orsi. È stato magico.”

L’importanza della diversità

Un’altra cosa che ha colpito Luca è stata la multiculturalità del Canada:
“Ho conosciuto persone provenienti da tutto il mondo: Cina, Brasile, India. È incredibile quante cose impari parlando con persone di culture diverse. Mi ha aperto la mente.”

Giulia: “Non mi aspettavo che un anno potesse cambiarmi così tanto”
Giulia è la più giovane del gruppo, ma la sua esperienza in Canada l’ha resa incredibilmente matura. Ha trascorso il suo anno all’estero in una cittadina del Québec, dove ha avuto la possibilità di imparare non solo l’inglese, ma anche il francese.
“Quando sono partita, ero molto timida e avevo paura di non riuscire a integrarmi. Ora non ho più paura di niente.”

Una doppia immersione linguistica

Vivere in Québec ha significato per Giulia immergersi in una realtà bilingue:

“All’inizio è stato difficile. A casa parlavo inglese, mentre a scuola molte lezioni erano in francese. Ma dopo pochi mesi mi sono accorta che riuscivo a parlare entrambe le lingue con facilità.”
Questa sfida linguistica le ha dato una marcia in più:
“Ora mi sento molto più sicura di me, e so che questa esperienza mi aiuterà in futuro.”

Québec

Un diverso approccio alla vita scolastica
Giulia ci racconta che la scuola in Québec è molto diversa da quella italiana:
“C’erano tantissime attività di gruppo e lavori pratici. In Italia ero abituata a studiare tutto sui libri, ma lì ho imparato facendo. È stato molto stimolante.”

Le tradizioni locali
Giulia ha avuto la fortuna di vivere alcune delle tradizioni più autentiche del Québec:
“In inverno abbiamo partecipato al Carnevale di Québec City, e ho anche provato il ‘sciroppo d’acero sulla neve’, che è una tradizione incredibile. È stato bellissimo scoprire un lato del Canada così unico.”

Consigli per chi vuole partire

Prima di concludere l’intervista, abbiamo chiesto ai tre ragazzi quali consigli darebbero a chi sta pensando di vivere un anno all’estero.

Marta:
“Non avere paura di fare errori. Parlare una lingua straniera è un processo, e sbagliare fa parte del percorso. Buttati!”

Luca:
“Trova un modo per integrarti, che sia attraverso lo sport, un club o un’attività. È il modo migliore per fare amicizia e sentirti parte della comunità.”

Consigli per chi vuole partire

Giulia:
“Non aspettarti che tutto sia facile, soprattutto all’inizio. Ma ricorda che ogni difficoltà ti rende più forte e ti aiuta a crescere.”

Il Ritorno a Casa: Cosa Hanno Portato con Sé

I tre ragazzi concordano sul fatto che tornare in Italia dopo un anno all’estero sia un momento emozionante, ma anche un po’ malinconico. Tuttavia, ognuno di loro porta con sé un bagaglio di esperienze indimenticabili e una nuova prospettiva sulla vita.

Marta:
“Sono molto più sicura di me stessa. Ora so che posso affrontare qualsiasi cosa.”

Luca:
“Ho imparato che il mondo è molto più grande di quanto pensassi. Voglio continuare a viaggiare e scoprire nuove culture.”

Giulia:
“Mi sento più indipendente e pronta a prendere in mano il mio futuro.”

Un Invito a Partire

Le esperienze di Marta, Luca e Giulia dimostrano quanto un anno all’estero possa fare la differenza nella vita di uno studente. Vivere in un paese come il Canada, con il suo sistema scolastico inclusivo, la sua natura mozzafiato e la sua cultura accogliente, è un’opportunità che ogni giovane dovrebbe considerare.

Se sei un genitore, un insegnante o uno studente interessato a vivere un’avventura simile, non esitare: informati sui programmi di anno scolastico all’estero e scopri come questa esperienza possa trasformare il futuro. Il mondo è pieno di opportunità, e il primo passo è partire!