Tutti gli exchange students che scelgono gli Stati Uniti per un semestre o per un interno anno scolastico, avranno la possibilità di vedere posti nuovi e provare tante esperienze mai vissute prima.

La settimana dell’homecoming a scuola, dolcetto o scherzetto ad Halloween, il tacchino il Giorno del ringraziamento, sono solo alcuni degli appuntamenti tradizionali che qualsiasi famiglia americana segue con entusiasmo. E questo entusiasmo ti coinvolgerà così tanto da diventare protagonista di ogni evento.

Ma qual è la festa più importante per gli americani? Qui di seguito vi introduciamo a quelle più celebrate e vediamo se siete d’accordo con noi.

Natale

Rockfeller Center viaggio studio America

Ufficialmente la stagione pre-natalizia ha inizio il Giorno del Ringraziamento e da quel momento il Paese ogni paese, ogni cittadina, ogni strada e ogni negozio, fanno a gara per chi ha gli addobbi e le luci colorate più belle.

A New York, di fronte al Rockfeller Center si assiste all’accensione del suo meraviglioso albero e i cittadini solitamente sempre di corsa, si ritrovano con il naso in su per non perdersi il momento. Piste di pattinaggio, mercatini di artigianato e regali per tutti abbondano. Quello che spesso sorprende i nostri exchange students, sono le feste nelle quali la famiglia si ritrova e si riunisce.

Figli, nipoti, pronipoti, nuore, nonni, cognati, ovunque si trovano negli Stati Uniti, partono e si mettono in viaggio per riunirsi in questo momento di festa. Ed è così che magari ci si mette in auto e si viaggia per ore ed ore, chilometri e chilometri, per raggiungere la casa della reunion. E qui, la famiglia tradizionale diventa “clan”: 20/30/40 persone che si ritrovano magari dopo un anno e potete immaginare quanti saranno gli abbracci, le risate, gli scartocciamenti di regali, di bambini festosi, giochi da tavolo, cibo e tante tante tante chiacchiere.

Il Natale ha anche un sapore dolce, di biscotti, di pan di zenzero e di calze appese davanti al camino. È anche un periodo di vacanza dove le scuole sono chiuse. Spesso è il momento nel quale la relazione tra lo studente e la sua famiglia si salda in modo indissolubile e ci si sente finalmente a casa. Molti exchange students si ritrovano ad indossare improbabili maglioni con disegni di renne e cappelli rossi di Santa Klaus e immortalati in foto con la famiglia e Babbo Natale.

Per alcuni, abituati a inverni sotto la neve o al freddo, sarà l’occasione di vivere il Natale al caldo o in spiaggia. Insomma, avete capito che il Natale negli Stati Uniti è davvero una festa molto importante.

Giorno del Ringraziamento


In americano è conosciuta come Thanksgiving Day ed è la festa più importante.

Ufficialmente è stata istituita nel 1623 per ringraziare il Signore del raccolto e vi partecipavano anche i nativi pellerossa. Si festeggia il quarto giovedì di novembre e la tradizione vuole che su ogni tavola imbandita di casa ci sia un bel tacchino da condividere con i commensali.

E’ un’occasione per ritrovarsi in famiglia e con gli amici, per cucinare insieme ed essere grati di quello che si ha. Accanto al protagonista, il nostro tacchino, la tavola viene arricchita di tanti altri piatti di accompagnamento che i nostri exchange students impareranno a conoscere, accanto agli immancabili hamburgers!

Vediamo qualche piatto della tradizione

Thanksgiving Day

La salsa gravy preparata con il fondo di cottura della carne a cui si aggiunge farina per renderla più densa; la salsa di mirtilli, il classico purè di patate (o mashed potatoes), patate dolci e verdure di stagione al vapore come carote, piselli, fagiolini, broccoli; la pumpkin pie ovvero la torta di zucca dove insieme all’ingrediente principale si mette zenzero, noce moscata e cannella.

Giorno dell’indipendenza

Giorno dell’indipendenza

Il 4 luglio si festeggia l’Independence day, la festa più nazionalista americana. È l’occasione per rinnovare l’orgoglio a stelle e strisce e dove si canta l’inno in ogni occasione ed è la vera e propria celebrazione dell’essere americani e della consapevolezza di essere Nazione.

Giorno dell’indipendenza

Tradizionalmente si partecipa alla parata organizzata dalla città, non si lavora e si fa festa tutto il giorno in attesa che di sera inizi lo spettacolo dei fuochi artificiali. Qual è l’origine di questa festa? Dobbiamo fare un grande salto nel passato. Siamo nella seconda metà del 1700 e durante la rivoluzione americana quando la frattura tra le 13 colonie inglesi (New Hampshire, Massachussets, Rhode Island, Connecticut, New Jersey, New York, Pennsylvania, Maryland, Delaware, North Carolina e South Carolina, Virginia e Georgia) era ormai insanabile.

Il 4 luglio 1776 venne approvata pubblicamente dal Congresso la Dichiarazione di Indipendenza. Divenne definitiva solo nel 1783 in seguito alla Guerra d’Indipendenza.

Curiosità legate alla festa

Coney Island

A Coney Island si organizza il torneo che sfida i più voraci mangiatori di hot dog, a Washington D.C. viene esposta la Dichiarazione di Indipendenza e viene organizzata una rievocazione storica della rivoluzione americana. A Boston, al termine della grande parata al Granary Burial Ground, viene letta integralmente la Dichiarazione di Indipendenza. Tutta l’America, dalle grandi città alle comunità più piccole, festeggia il 4 luglio!

Homecoming e prom

Homecoming e prom

Per gli studenti di high school e quindi anche per i nostri exchange students italiani, questi due appuntamenti rappresentano il culmine della vita studentesca. Homecoming si svolge verso la fine di ottobre, il prom invece verso la fine di aprile.

Il primo è l’occasione per celebrare l’inizio dell’anno scolastico ed è un evento molto atteso, per diversi motivi. Durante la “Spirit week” gli studenti vanno a scuola vestiti in maschera in base al tema del giorno. Durante la pausa pranzo si organizzano attività e giochi e spesso si proclama il travestimento migliore. Homecoming e prom

Il culmine dell’homecoming è il ballo che si tiene al sabato con i ragazzi vestiti elegantemente (giacca e cravatta) e le ragazze che sfoggiano abiti bellissimi, tacchi alti e trucco e parrucco degno della notte degli Oscar. Inoltre, il giorno del ballo spesso coincide con la prima partita in casa della squadra di football della scuola.

Tutti i ragazzi, le famiglie, gli insegnanti vanno allo stadio a tifare per la propria squadra. Capita che le nostre exchange students diventino protagoniste perché fanno parte della squadra delle cheerleader e seguono la squadra direttamente dal campo!

E cosa dire del Prom? Basti pensare che gli studenti iniziano mesi prima a prepararsi per questa serata indimenticabile. La scelta dell’abito è importantissima, deve essere un outfit da lasciare senza fiato…e poi l’acconciatura, il trucco, le unghie, le scarpe. Spesso vengono assegnati i titoli di re e reginetta del Prom e non è raro che i nostri exchange students riescano a indossare la corona!

Halloween

Festa da alcuni anni importata anche in Italia, in America è sentita e partecipata da tutti, soprattutto dai bambini che vanno in giro vestiti in maschere paurose, suonano alle porte delle case e ripetono ogni volta la stessa frase: Trick or treat?

Halloween

Nella tradizione cattolica, il 1° novembre è la festa dedicata a tutti i santi e iniziava al tramonto del giorno prima, quindi il 31 ottobre. Da qui la denominazione di vigilia di tutti i santi (All Hallows’Eve) o sera di tutti i santi (All Hallows’Even). E’ facile comprendere come da All Hallows’Even, si sia passati a Hallows’Even e poi a Hallow-e’en e quindi all’attuale Halloween.

In realtà si tratta di una festività che ha origine dalla civiltà celtica e quindi si tratta di una festa pagana quando in Irlanda, Gran Bretagna e Francia si celebrava il passaggio dalla “stagione calda” alla “stagione fredda”, proprio il 1° novembre.

I Celti credevano che il 31 ottobre il Signore della Morte chiamasse a sé tutti gli spiriti dei morti che in quella data particolare avevano la possibilità di unirsi al mondo dei viventi. Il simbolo della festa è la zucca che viene intagliata per creare una bizzarra maschera che incute paura. Anche qui la storia è davvero curiosa e arriva da lontano. Halloween

Dovete sapere infatti che in Irlanda la tradizione voleva che ad essere scavata per diventare lanterna fosse una rapa! E a vagare nel regno dei morti con questa lanterna in mano fosse un certo Jack, che aveva vissuto una vita piena di peccati e che era anche riuscito a raggirare il Signore della Morte.

Quindi, arrivati negli Stati Uniti, gli irlandesi non trovarono più rape e dovettero “accontentarsi” delle zucche.

Come avrete potuto constatare, agli americani piace festeggiare in grande ogni occasione importante. Tutto è sempre esagerato ma la cosa bella è che davvero, se un exchange student parte con la mente aperta e con la giusta curiosità, potrà vivere da protagonista ogni singolo momento.

Oltre alle feste sopra descritte ci sono anche la Festa di San Patrizio, lo Spring Break, il Giorno della Memoria, il Columbus day, ecc.